Bernardino Biondelli

Cittadino illustre

Nato a Volon di Zevio il 14 marzo 1804, dopo aver insegnato matematica, storia e geografia nelle scuole di Verona e di altre città del Veneto, si trasferisce a Milano nel 1839, collaborando al Politecnico e ad altre pubblicazioni con saggi di linguistica; quelli fino al 1845 sono raccolti negli Studii linguistici; negli anni successivi si interessa di indoeuropeistica e dialettologia, precorrendo in molti punti il più noto linguista Graziadio Isaia Ascoli. Nel 1849 entra, in merito alle sue competenze, nel Gabinetto Numismatico braidense, restandone conservatore fino al 1883; nel 1869 pubblica La Zecca di Milano. Si occupa di archeologia (materia di cui è nominato professore all’Accademia scientifico-letteraria di Milano dal 1859 al 1884), e di linguistica delle culture precolombiane d’America, le cui ricerche pubblica tra 1858 e 1869. Muore a Milano l’11 luglio 1886, dove è ricordato con una lapide infissa sulla facciata della chiesa di S. Marco, in via Fatebenefratelli, presso Brera. (Note tratte da A. Chiamenti, Zevio, Verona 1956 e T. De Mauro, BIONDELLI, Bernardino, in Dizionario biografico degli Italiani, 10, Roma 1968.)

Pagina aggiornata il 11/07/2024

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