Altichiero da Zevio

Cittadino illustre

E’ il maggior pittore della seconda metà del Trecento in Italia e, secondo alcuni studiosi, in Europa. Nato a Zevio intorno al 1335, si forma artisticamente presso la corte scaligera di Mastino II. La sua produzione giovanile è tutta perduta. Conosciamo soltanto le opere della maturità, a partire dagli affreschi dei palazzi scaligeri (1364 circa), all’epoca molto famosi. Di questi alcune parti, staccate, sono al Museo degli Affreschi, presso la Tomba di Giulietta, a Verona. In questa stessa città, nella chiesa di Sant’Anastasia, dipinge negli anni ’70 un affresco a carattere votivo commissionato da Giacomo Cavalli, capitano al soldo degli Scaligeri.
Negli anni ’80 Altichiero si stabilisce a Padova, dove lavora alla basilica di Sant’Antonio per la cappella Lupi, insieme con Jacopo Avanzi, pittore di gran pregio; nella cappella di s. Giacomo, poi detta di s. Felice, situata nella navata destra della basilica, sono dipinti un ciclo con le storie di s. Giacomo e alcuni episodi del Vangelo. A parte altri lavori sparsi o smarriti, la sua opera più significativa è raffigurata nel ciclo dell’oratorio di San Giorgio, antistante la basilica di Sant’Antonio a Padova, commissionato dai marchesi di Soragna, capitani di ventura al servizio dei Da Carrara, signori della città: vi si ammirano la Decollazione dei s. Giorgio, la Nascita di Gesù, la Crocifissione e l’Adorazione dei Magi.
Dopo il 1384 Altichiero ritorna a Verona. Di tale periodo rimane una Crocifissione in San Zeno. Muore tra il 1395 e il 1402. (Note biografiche tratte da: Gianlorenzo Mellini, Altichiero, in Maestri della pittura veronese).

Pagina aggiornata il 11/07/2024

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